La Sacra di San Michele: la storia 

La Sacra di San Michele è un'antica abbazia tra i principali simboli del Piemonte.

la cui costruzione è iniziata nel 983 d.C. ed è terminata nel 987 d.C.

Posta sulla cima del Monte Pirchiriano, una delle più belle vette delle Alpi Apuane, grazie ai suoi 962 metri sul livello del mare, offre una meravigliosa vista panoramica sulla Val di Susa e sull'intera città di Torino.

Dalla sua fondazione sono passati più di mille anni, durante i quali storia e leggenda si sono intrecciate, ammantando questo monumento sacro di ulteriore fascino. La sua bellezza ha anche ispirato il grande scrittore Umberto Eco mentre scriveva il suo capolavoro Il Nome della Rosa.

 

 

Come arrivare alla Sacra di San Michele

 

 

Da questa dista appena 40 chilometri, procedendo in direzione nord ovest, pertanto è facilmente raggiungibile dai mezzi di trasporto, sia con la propria auto, che con il pullman o il treno. Nei giorni festivi e nel fine settimana è attivo anche un bus navetta dalla stazione di Avigliana. In alternativa si può prendere un taxi, la cui tariffa standard è di 25 euro.

Per chi ama passeggiare, da Sant'Ambrogio Torinese è possibile iniziare un cammino panoramico e piacevole, di difficoltà semplice, che in appena un'ora e mezza porta alla Sacra di San Michele.

 

 

Le origini del luogo

 

 

La posizione strategica sul Monte Pirchiriano ha fatto sì che già dai tempi preistorici presentasse insediamenti umani. Per lungo tempo la montagna è stata denominata Porcariano, perché era su questa vetta che i pastori piemontesi portavano a pascolare i porci, il tipo di allevamento più diffuso nella regione.

Successivamente viene fortificato prima dai Liguri e poi dalle popolazioni celtiche. In epoca romana, precisamente nel 63 d.C., le Alpi Cozie vengono annesse al territorio e la zona diventa un Castrum, quindi un'aria di interesse militare perché posta sulla via che conduce in Francia. Dopo i romani fu il momento dei longobardi di sfruttare il territorio per la difesa e la sorveglianza dall'alto, data l'ampia visuale sulla valle sottostante che garantiva.

In seguito alla lunga battaglia definita delle Chiuse, il dominio passò ai Franchi e da questi ai Saraceni che vi regnarono per circa 80 anni.

 

 

La nascita della Sacra di San Michele

 

 

Alla fine del X secolo, San Giovanni Vincenzo si stabilì su questo sperone di roccia per condurre una vita eremitica, ispirato anche da una colonia simile presente sul vicino monte Carpasio. Dopo pochi anni il santo ebbe un ospite importante: il conte Ugo di Montboissier, noto come Ugone.

Si tratta di un personaggio molto discutibile, ma desiderosi di redimersi dal riprovevole passato. Era questo il motivo che lo aveva spinto a recarsi dal Santo Padre a Roma per ottenere il perdono. Egli gli aveva proposto di scegliere come penitenza tra un esilio della durata di sette anni, oppure la costruzione di un'abbazia.

É così che nasce la Sacra di San Michele, inizialmente affidata alla cura di cinque monaci benedettini. L'abbazia prospera presto sotto la loro guida, diventando un luogo di aggregazione sociale, nel quale erano favoriti scambi pratici e di idee, diventando un posto dove regnava la spiritualità.

Quest'epoca d'oro durò fino al 1300, dopo di che la Sacra visse un periodo buio che durò circa mezzo secolo.

Il malgoverno dell'abate Pietro di Fongeret portò all'abolizione della figura dell'abate monaco, sostituita da quella del commendatario. Ebbe così inizio l'agonia dell'abbazia, fino a che nel 1622 il Papa soppresse il monastero perché ormai abitato da soli tre monaci.

 

 

Dai Rosminiani ad oggi

 

 

Dopo i Benedettini, il monastero resta abbandonato per più di due secoli. Finalmente, nel 1836 il Re Carlo Alberto di Savoia decide di resuscitare questo affascinante luogo affidandolo alla cura del giovane Antonio Rosmini.

Contestualmente affida alla congregazione religiosa le salme di 24 reali della Casa Savoia, tuttora custodite tra le mura della Sacra di San Michele.

I Rosminiani amministrano ancora oggi l'abbazia, affiancati da un gruppo di iscritti volontari. Dalla visita nel 1991 di Papa Giovanni Paolo II, la Sacra ha ricominciato ad avere lustro e nel 1994, con legge speciale, è stata dichiarata Monumento Simbolo del Piemonte.